Una mappa
egocentrica dello spazio intorno al corpo
LORENZO L. BORGIA
NOTE E
NOTIZIE - Anno XXII – 07 giugno 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Dieci anni or sono, a un
seminario di studi sull’opera dei coniugi Edvard Moser e May
Britt Moser insigniti l’anno prima del Premio Nobel, il nostro presidente
avanzava l’ipotesi che le scoperte di John O’Keefe e dei coniugi norvegesi
sulle mappe ippocampali ed entorinali, che consentono il nostro rapporto
adeguato e intelligente con lo spazio circostante, non sono che l’inizio di una
via di conoscenza che avremmo percorso negli anni seguenti, scoprendo tutti i
segreti dell’apparente “intelligenza del corpo” nel percorrere e comprendere lo
spazio, e delle basi di memoria che ispirano condotte motorie istintive.
Una decade dopo possiamo
dire che effettivamente la ricerca sta accumulando dati che arricchiscono
sempre più il quadro di conoscenze a questo riguardo.
I campi di risposta
centrati su parti del corpo costituiscono una realtà sperimentale –
definita da molti “pervasiva” – nei singoli neuroni, nelle incidenze della
risonanza magnetica funzionale (fMRI), nei tracciati elettroencefalografici e
nel comportamento, ma fino ad oggi non è stata trovata una spiegazione formale
unificante, che dia ragione della loro origine e del loro ruolo.
Per scoprire gli elementi
necessari a formulare una visione esplicativa di questi particolari campi di
risposta, Rory John Bufacchi e colleghi coordinati da
Gian Domenico Iannetti hanno condotto una
sperimentazione mediante apprendimento per rinforzo e reti neurali
artificiali. Con questo studio i ricercatori hanno dimostrato che i campi
di risposta centrati su parti del corpo non si limitano a riflettere
la configurazione dello stimolo, ma rappresentano il valore dell’azione.
(Bufacchi R. J. et al., Egocentric
value maps of the near-body environment. Nature
Neuroscience – Epub ahead of print doi:
10.1038/s41593-025-01958-7, June 2, 2025).
La
provenienza degli autori è
la seguente:
International Center for Primate Brain Research
(ICPBR), Center for Excellence in Brain Science and Intelligence Technology,
Chinese Academy of Sciences, Shanghai (Cina); Neuroscience and Behaviour
Laboratory, Italian Institute of Technology (IIT), Rome (Italia); Department of
Neuroscience Physiology and Pharmacology, University College London (UCL),
London (Regno Unito); School of Psychology, Dublin
City University, Dublin (Irlanda); International Center for Primate Brain
Research (ICPBR), Center for Excellence in Brain Science and Intelligence
Technology, Chinese Academy of Sciences, Shanghai (Cina); Department of
Neuroscience Physiology and Pharmacology, University College London (UCL),
London (Regno Unito); Italian Academy for Advanced
Studies, Columbia University, New York, NY (USA).
I campi di risposta
centrati su parti del corpo evidenziati in singole cellule nervose e
documentati sia con EEG che con fMRI non sono una realtà definita in termini
teoretici. Rory John Bufacchi e colleghi del gruppo cino-italo-anglo-americano hanno cercato di fornire questo
supporto. Usando apprendimento per rinforzo e reti neurali
artificiali hanno dimostrato che questi campi di risposta non riflettono
solo la configurazione dello stimolo ma anche il valore dell’azione; infatti,
questi campi originano naturalmente a seguito dell’esperienza positiva o
negativa – in termini di effetto ricompensa – derivata da oggetti dell’ambiente
circostante.
Questa prospettiva ha
efficacemente riprodotto risultati sperimentali che sono ritenuti fondamentali
in tutta la letteratura dello spazio peri-personale. La riproduzione in reti
artificiali delle risposte naturali ha suggerito che i campi peri-personali
forniscono i blocchi costruttivi necessari a creare un modello modulare
del mondo prossimo a chi agisce: una mappa di valore egocentrica.
È questo un concetto che è
fortemente supportato dalla modularità emergente dalle reti neurali istruite
secondo gli elementi ricavati dalle registrazioni e i rilievi dei processi
naturali.
La mappa egocentrica
a breve raggio e breve termine può considerarsi un analogo neurofunzionale
della mappa allocentrica a lungo raggio e lungo termine dell’ippocampo.
Gli autori dimostrano che
questa prospettiva è coerente con tutti i dati emersi dalla maggior parte degli
esperimenti pubblicati nella letteratura neuroscientifica recente
sull’argomento, fornisce previsioni verificabili ed è compatibile con le
correnti spiegazioni sull’esistenza dei campi corporei peri-personali.
L’autore della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle
recensioni di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Lorenzo L. Borgia
BM&L-07 giugno 2025
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